Capitolo 11 – L’Insegnante di Nuoto
Lo osservavo mentre andavo a prendermi delle pizzette al tavolo del buffet, per cercare di tamponare il mio stomaco che stava brontolando.
Era alto e magro, un viso regolare dal sorriso contagioso, capelli corti, curato e un po’ di barba.
Non riuscivo ad intravedere il fisico, portava jeans chiari calati e un maglioncino dolce vita aderente verde… come i suoi occhi.
Mi misi comoda a sedere e sfacciatamente gli rivolsi uno dei miei più bei sorrisi mentre, accavallando la gamba… Ricambiò.
Sentii rimescolarmi lo stomaco e, non era fame… perlomeno non di cibo!
“ Sciocca ”, dissi tra me e me… sto aspettando Andrea e penso già ad altre distrazioni!
Continuai a bere il drink giocherellando con ghiaccio e cannuccia, cercando di far trascorrere un po’ il tempo, altri dieci minuti e sarebbe saltata la prenotazione al ristorante Thai…
Lo guardai con più attenzione: aveva delle belle mani curate, ed occhi che ridevano di un bel verde muschio, intensi, lo sguardo scivolò sul cavallo dei pantaloni, potevo intravedere il suo uccello, nonostante fosse magro ci avrei scommesso la testa che era dotato di un bell’attrezzo!
Chissà come scopava… Arrosii scrollando la testa.
Iniziavo ad innervosirmi, ricontrollai per l’ennesima volta il cellulare… nulla, nessuna chiamata, nessun messaggio e io non avevo credito oltre che pochissima batteria a disposizione, perfetto!
Sbuffai ormai rassegnata mentre il locale si stava riempiendo di gente.
Cercai con lo sguardo quel ragazzo dagli occhi verdi che poco prima aveva tanto attirato la mia attenzione, almeno mi sarei “ rifatta ” gli occhi un altro po’ fino all’arrivo di Andrea.
Vidi la compagnia di amici, ma lui sembrava essersi volatizzato.
Peccato, avrei tanto voluto civettare con lui.
Poi mi accorsi che era al bancone e pure abbastanza vicino a me! La situazione si stava facendo molto interessante, mi concentrai sul drink che avevo ordinato per Andrea, il ghiaccio ormai si era sciolto, pazienza, lo avrei bevuto lo stesso. Una lunga sorsata… rabbrividii, ma come cavolo faceva a piacergli? Troppo forte!
< Scusami se mi permetto, bevi per dimenticare o stai aspettando qualcuno che ti ha dato buca?… >
Scostai una ciocca di capelli dal viso e mi girai: “ Un po’ tutte e due, bevo per dimenticare una persona che doveva venire… ”
Rise… aveva un sorriso bello da mozzare il fiato.
< Allora spero non ti dia fastidio se rimango… >
< Figurati, piacere io sono Luna! >
< Piacere mio, Marco, stavi aspettando il tuo ragazzo? >
< No no… ci stiamo frequentando e basta… tu? single o fidanzato? >
< Single, da poco… ma sto bene così per la verità… >
Sorrisi a mia volta, avvicinai il bicchiere al suo e brindammo.
Mi sciolsi, era di piacevole compagnia e un gran chiacchierone, mi sembrava di conoscerlo da una vita! Molti erano gli interessi in comune, dalla musica agli hobby, dalla moda al lavoro, anche lui aveva fatto per molto tempo il cameriere, adesso l’insegnante di nuoto.
Mmmh… scopare in acqua e poi con un insegnante di nuoto, mi mancava proprio!
Un brivido mi risalì lungo la schiena, morsi leggermente il labbro inferiore cercando di darmi un contegno.
La sua gamba sfiorò la mia mentre con sguardo penetrante era come mi chiedesse il permesso di farlo… io, feci finta di nulla e non mi spostai di un millimetro, le guance mi stavano andando a fuoco!
< Ti muovi in maniera sensuale Luna, te l’avevano mai detto? >
< Beh non lo so, non ci ho mai fatto caso… >
Mi scostò la solita ciocca ribelle dal viso e piegando la testa di lato, con la cannuccia ben ficcata in bocca, mi fissò osservandomi intensamente, quasi come a volermi guardare dentro…
< Sei molto carina, ma questo penso già tu lo sappia… >
Ridacchiai compiaciuta.
Finalmente squillò il cellulare, Andrea stava arrivando. Per la verità era già arrivato ma vista la confusione all’interno del locale, non era riuscito ancora a vedermi.
Mi alzai per cercare di trovarlo e come se nulla fosse accarezzai la gamba di Marco.
Andrea mi venne incontro trafelato e, tra lo stupito e l’ incredulo guardò prima me e poi Marco.
Mi baciò lieve a fior di labbra e mi sussurrò all’orecchio: “ Vedo che non hai perso tempo cucciola, non pensavo ti piacessero le cose a tre… ”
Risi imbarazzata ma piacevolmente sorpresa sia dalla sua reazione, sia da quello che mi aveva detto.
Feci le presentazioni, ma ne Marco ne Andrea sembravano preoccupati dalla situazione anzi, erano quasi complici.
Mi sorse il dubbio che Andrea avesse organizzato il tutto per farmi una sorpresa…
No, non poteva essere possibile, conoscendolo sicuramente me ne avrebbe parlato prima, scacciai scioccamente questo pensiero e mi misi a sedere tra loro.
L’atmosfera era intima e rilassata, io mi sentivo bene ma il locale era veramente troppo affollato e rumoroso così decidemmo di proseguire la serata altrove, al diavolo il ristorante Thai, ormai avevo perso l’appetito.
L’aria fuori era fresca così decidemmo di passeggiare un po’, anche perchè per arrivare al parcheggio dove Andrea aveva lasciato l’auto, dovevamo comunque percorrere un pezzo di strada a piedi.
Le chiacchiere erano fluide e i discorsi sempre più audaci, la mia testa leggera sembrava galleggiare, stavo bene e Marco si era inserito alla grande tra noi.
Avevo una gran voglia di baciargli e mordergli le labbra, spiare la reazione di Andrea anche se potevo intuire dagli sguardi complici che ogni tanto mi mandava, che non vedeva l’ora di arrivare al dunque.
In realtà lo sapevamo tutti dove volevamo arrivare, era palese! Come se avessimo stipulato un tacito accordo, ma nessuno voleva rompere gli equilibri che si erano creati durante la serata.
Dovevamo creare l’occasione perfetta. Una cosetta da nulla direi visto che eravamo in tre!!!!
Riuscivo a vedere la macchina di Andrea in lontananza… che peccato, eravamo già arrivati e io avevo una gran voglia di scopare…
Ultima sigaretta in compagnia?
Mi appoggiai stanca alla macchina, la testa mi girava piacevolmente, le guance leggermente arrossate tradivano un misto di eccitazione e imbarazzo, Andrea mi sfiorò il braccio mentre piccoli brividi scendevano verso il ventre.
Anche Marco si stava avvicinando a me… ero stretta in mezzo a loro!
Mi mancava l’aria mentre il respiro si faceva affannato, potevo sentire la gamba di Marco attaccata alla mia e immaginavo la sua eccitazione straripare dagli slip.
Ero bagnata, vergognosamente fradicia al pensiero di essere scopata da entrambi.
Chiusi gli occhi, come se fossi una preda in balia dei cacciatori.
Ecco… la situazione perfetta! Sentii una mano accarezzarmi…
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