Prefazione

Prefazione alla Sessualità di Luna
Prefazione alla Sessualità di Luna

Prefazione

Maggio 2013, un  pomeriggio come gli altri… La stanza illuminata dal sole era silenziosa, solo un leggero ronzio del frigorifero sembrava cullare i suoi sogni.

Rannicchiata sul divano come un gatto iniziò a svegliarsi, allungò le gambe fino a distenderle completamente e i piedini accuratamente smaltati fecero capolino da quella coperta  leggera, un po’ troppo piccola per lei e dalla fantasia improbabile.

Le braccia si sollevarono lentamente e le mani andarono a stropicciare gli occhi ancora chiusi… adorava rimanere in quel torpore, accarezzata dal sole nel suo piccolo salotto di casa, sarebbe rimasta li all’infinito ma sapeva che si doveva alzare.

Fece uno sforzo per mettersi a sedere si stiracchiò un pochino, i muscoli erano tutti indolenziti, dopotutto quel vecchio divano non era mai stato così comodo ma ci era affezionata , fu la prima cosa che comprò quando si trasferì  a Firenze.

” Cazzo!!! E’ tardissimo!! “, esclamò…

Fece una  corsa in bagno, aprì l’acqua della doccia e si fiondò in camera, prese dall’armadio le calze autoreggenti  velate nere con la balza di pizzo larga, il perizoma di raso e il tubino elasticizzato grigio che aveva comperato il giorno prima al mercato di San Lorenzo.

Si tuffò sotto la doccia, il vapore caldo e denso l’avvolse come un abbraccio, prese la spugna morbida e abbondando con il bagnoschiuma iniziò velocemente a lavarsi, era in ritardo e lo sapeva, doveva fare in fretta.

Si vestì alla velocità della luce, si infilò un bel paio di decoltè nere dai tacchi vertiginosamente alti, sciolse i lunghi capelli lisci e iniziò a truccarsi  gli occhi nocciola. Prese la matita nera e disegnò con grande precisione una sottilissima e lunga linea nella parte superiore delle palpebre, sfumò con il pennellino e ripose tutto nella trusse, il suo dito indice si tuffò nella confezione aperta di ombretto grigio e iniziò muovendolo in piccoli cerchi, a prendere un po’ di prodotto.

Sfumò anch’esso sulle palpebre fino a quando il risultato non la soddisfò.

Tocco finale: un’ abbondante mascara nero, effetto ciglia finte.

Si, le piacevano i suoi occhi, leggermente allungati e a mandorla erano il suo vanto, li truccava sempre con molta cura per enfatizzare quello sguardo felino che la faceva sembrare tanto monella.

Rossetto ciclamino che andava a illuminare il suo sorriso contagioso e una rapida occhiata allo specchio… perfetta!

Si mise comoda a sedere sul letto, accavallò la gamba con fare vissuto accese il pc portatile e collegò la web cam. Lo spettacolo aveva inizio…

 ” Mi presento, sono Luna e sono una Cam Girl, questo è il mio mondo questa è la mia storia “…

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