Capitolo 8 Prima Parte – Rosso Disponibile

Rosso Disponibile

Capitolo 8 Prima Parte – Rosso Disponibile

La serata al ristorante trascorreva abbastanza freneticamente, c’erano moltissime prenotazioni e “ dulcis in fundo ” alle ventitrè, avevano prenotato anche una decina di ragazzi, tutti amici di Luigi che conoscevo anche io.

Capitava spesso di avere amici a cena, ma quando venivano a quell’ora si faceva solitamente nottata tra musica e bevute. Non che la cosa mi dispiacesse, in realtà non stavo passando proprio un bel periodo con Luca, eravamo arrivati al limite e Stefano era entrato prepotentemente nella quotidianità. Avevo bisogno di staccare un pochino, più semplicemente avrei dovuto starmene per un po’ sola con me stessa invece di passare da un ragazzo all’altro: il punto è che nella mia vita, vuoi per destino o per una serie di circostanze casuali, non sono mai rimasta da sola o inconsciamente non ci volevo rimanere… Mi sarebbe piaciuto divertirmi senza avere risvolti sessuali, ci sarei mai riuscita? Forse stasera potevo provarci e mettermi così alla prova.

Luigi si avvicinò e, mentre asciugavamo i bicchieri, quasi distrattamente mi disse: “ Stasera ci sarà pure Andrea con il resto del gruppo, non penso tu l’abbia mai conosciuto… se lo vedi gli salti addosso, è proprio il tuo tipo! ”

Ecco! Come mandare all’aria tutti i miei buoni propositi con una frase sola!

Luigi mi conosceva bene, soprattutto in fatto di ragazzi visto che, superato il naturale imbarazzo per quell’unica parentesi insieme, eravamo diventati confidenti l’una dell’altro oltre che ottimi amici.

< Dici? >

< Dico, dico…. occhi azzurri, capelli castani, un po’ lunghi, fisico atletico… è un bel ragazzo ma occhio! Ci sono uscito insieme la scorsa settimana e siamo finiti in un angolino buio qui dietro con due americane… ahahhahah, il resto lo puoi pure immaginare! >

> Mmmmh… avevo deciso di fare la brava stasera… >

“<Tu la brava? Occhio che ti cresce il naso! >

Risi di gusto dandogli una leggera pacca sulla testa, in fondo mi ero affezionata e stavamo bene insieme… come amici.

Preparai con cura il tavolone, da un momento all’altro sarebbero arrivati ed io odiavo apparecchiare con i clienti già seduti. Cercai di darmi un tono raddrizzando la schiena e calandomi un po’ i jeans per far intravedere l’orlo del perizoma bianco, per fortuna prima di cominciare il turno mi ero smaltata le unghie con un bel rosso lacca che, anche se ero vestita sportiva, mi dava quel sottile tocco di femminilità a cui non avrei mai rinunciato. La porta scricchiolò proprio quando andai a poggiare l’ultimo fiaschino di Chianti della casa, risate e chiacchiere invasero il locale, corsi in cucina a prendere subito i vassoi degli antipasti: prima si inizia, prima si finisce pensai… Mi fermai quando Luigi mi strizzò l’occhio e mi fece cenno di dare un ‘occhiata alla sala. Feci capolino dall’entrata della cucina e lo vidi subito! Cavolo che figo! Era proprio come lo aveva descritto Luigi: alto, abbronzato, occhi azzurrissimi e belle labbra carnose… Aveva dei Levi’s chiari consumati e una maglia di lino stropicciato color panna con il collo a “ V ”.

“ Lo voglio conoscere! ”, piagniucolai verso Luigi.

< Ah no! Avevi detto facevi la brava… >

< Stronzo… mi arrangerò da me, come sempre del resto! >

Luigi scosse la testa sorridendo, sapevo a cosa stava pensando e domani gli avrei raccontato tutto davanti a un bel matè caldo e un cannino d’erba.

Feci i convenevoli di benvenuto con tutti, eccetto con Andrea, nessuno si era preso la briga di presentarmelo e io beh… ero la cameriera! Portai gli antipasti in tavola e Federico, uno dei ragazzi della tavolata finalmente venne in mio soccorso :

< Ma voi vi conoscete? >

“ Veramente no ”, dissi con noncuranza.

< Piacere Andrea >

< Ciao, io sono Luna >

< Ciao Luna, che bel nome! Lo sai che a me piacciono molto le mani con lo smalto come il tuo? >

” Si? Carino vero? Si chiama Rosso… Rosso disponibile… “, non credevo a cosa mi era uscito dalla bocca! Rosso disponibile!?! Ma che cavolo di risposta era! Avvampai per l’imbarazzo e corsi in cucina con la pila di vassoi degli antipasti che oscillava pericolosamente.

Luigi rideva di gusto, non mi aveva mai vista così impacciata come quella sera! La cena trascorse tranquilla tra fiumi di vino, risate e musica a tutto volume, l’aria era satura di fumo e i ragazzi brilli. Portai i primi e si susseguirono poi i secondi, stavo ancora portando i vassoi di carne quando Andrea improvvisamente mi disse:

< Allora Luna, possiamo diventare amici? >

< Si certo!! Amico “diletto”! Ahahhahh >

Affondato! Con questa frase speravo mi prendesse in considerazione ed ora aspettavo solo la sua mossa… Per tutta la serata avevo evitato accuratamente di chiacchierare troppo con Andrea, la sua presenza un po’ mi destabilizzava e mi rendeva nervosa ma, all’ora di chiusura, mi si avvicinò un po’ barcollando, aveva bevuto molto e come gli altri faceva fatica a reggersi in piedi.

< Luna, te ne vai a casa? >

< Beh direi di si, sono quasi le 2 del mattino… Spero tu venga ancora a trovarmi qui in trattoria! >

< Certo che verrò! Dici che ti posso accompagnare a casa? >

< Forse sarebbe meglio se ti riaccompagnassi io stasera! Grazie davvero, ma sono in bici e se la lascio qui stanotte, domani non la ritroverò più… >

< Quindi? Ci sentiamo? >

“ Certo! Dai fammi andare che è tardissimo… ”, e inforcando la bici presi a pedalare verso casa il più in fretta possibile.

Che cosa mi stava succedendo? Avevo lo stomaco chiuso e un sorriso da ebete stampato in faccia… si mi piaceva. No, mi piaceva decisamente molto! Probabilmente ci sarei uscita, avevo solo bisogno di parlare con Luigi…

Legai la bici al primo palo sotto casa e lentamente salii le scale. Aprii la porta, mi sorprese un buon odore di incenso. Mi piaceva l’appartamento, lo sentivo mio, andai a tastoni verso camera e mi abbandonai sul letto sospirando forte, chiusi gli occhi e al diavolo la doccia….  

 

  Andrea

Vidi sul display del cellulare la chiamata in arrivo di Federico:

< Ciao Andrea! L’appuntamento è per stasera alla solita ora, non mancare! Michelangelo porterà l’ Amarone! >

< Si tranquillo Fede, ci sarò e da parte mia potete contare sul Tignanello che vi ho promesso da tempo… >

Eravamo amici d’infanzia io e Federico. Dopo esserci persi un po’ di vista avevamo ricominciato a frequentare da poco gli altri ragazzi della vecchia “ compagnia ”.

Ogni settimana era abitudine andare a cena in un ristorante in centro a conduzione familiare. La sera c’erano solitamente i due fratelli gemelli figli del proprietario, e potevamo quindi fermarci fino a tardi per fare baldoria.

Uscivo a pezzi da una storia lunga sette inesorabili lunghi anni. Mi aveva letteralmente prosciugato l’anima, oltre al fatto che avevo smesso di uscire con tutti i miei amici perchè alla mia ex non stavano simpatici. Mi ero annullato per quella stronza e lei mi aveva tradito e poi mollato, un classico… Dopo un lungo periodo di crisi decisi che era il momento di reagire, di tornare a vivere: mi ero iscritto in palestra, rifatto il guardaroba, comprato la moto e riallacciato i rapporti con gli amici di sempre…

Era bello uscire con loro e mai come in questo periodo, mi sentivo apprezzato dalle lusinghe del gentil sesso. Mi volevo solo divertire, ne avevo bisogno e lo meritavo! Avevo perso gli anni migliori con quella scema, volevo recuperare il tempo perduto ad ogni costo. L’appuntamento era per le ventitrè circa davanti al ristorante: ero su di giri, ogni volta si faceva serata lì, conoscevo sempre qualche straniera con la quale immancabilmente ci finivo a letto. Il tavolone era già apparecchiato e con moltissima cura…

Entrammo tutti insieme, lo stomaco brontolava e non vedevo l’ora di assaggiare la bottiglia di “ Amarone ” che Michelangelo aveva portato. Mentre ci accomodavamo vidi una cameriera nuova: strano pensai… tutte le volte che sono venuto a mangiare c’erano sempre solo i gemelli.

Federico mi lesse nel pensiero:

“ Quella è Luna, gran bella ragazza e cameriera moooolto efficiente… Lavora qui da parecchio, ma non tutte le sere, te la presenterò… Ah dimenticavo… è single… ”

Sorrisi… Single? Beh avremmo potuto divertirci insieme, pensai. Mora, occhi da cerbiatta, capelli lunghi, piercing al labbro e con un sorriso veramente irresistibile ma sopratutto, con tutte le curve al posto giusto. Forse era un po’ scarsa di seno, ma aveva un culo da paura che riuscivo ad intravedere nonostante i jeans larghi, poi con quel perizoma che spuntava fuori….

Era vestita in maniera molto sportiva, non che la cosa mi disturbasse anche se preferivo di gran lunga averla potuta vedere dentro un vestitino corto accompagnato da un tacco 12… Aveva belle mani , bellissime! Molto curate e uno smalto rosso sexy dello stesso colore del rossetto. Ogni tanto vedevo che si soffermava a guardarmi, probabilmente non avendomi mai visto era incuriosita dalla mia presenza. I suoi sguardi durante la cena divennero però sempre più frequenti. Parlava e scherzava con tutti, tranne che con me…

Federico si avvicinò a me e disse: “ Non è di Firenze, viene dal Veneto… ”

“ E allora ? ”, gli risposi…

< Le venete sono tutte troie! >

< Ahahahhah…. vedremo… >

Arrivarono gli antipasti ed io ne approfittai per osservarla con cura da vicino. Si si, era molto sensuale, si muoveva sicura e sinuosa tra i tavoli come se danzasse e poi… ancora quel perizoma di pizzo bianco che sbucava dai jeans troppo larghi era davvero un richiamo irresistibile per me…

Federico mi sorrise e appena ci portò i piatti colse l’occasione per presentarmela. “ Ma voi vi conoscete? ”

“ Veramente no ”… Cinguettò fissandomi intensamente.

< Piacere Andrea >

< Ciao, io sono Luna >

< Ciao Luna, che bel nome! Lo sai che a me piacciono molto le mani con lo smalto come il tuo? >

< Si? Carino vero? Si chiama Rosso… Rosso Disponibile… >

Per poco non mi andò di traverso il crostino! Audace la piccola e pure un po’ sfrontata! Era un “ si ”, sicuramente…

Osservai Luna tutta la serata, effettivamente sapeva il fatto suo. Ogni volta che si faceva preparare il conto da Luigi, portava la comanda alla cassa e aspettava con i gomiti appoggiati al tavolo in una perfetta posizione alla “ pecorina ”. I jeans si abbassavano leggermente ed ecco rispuntare fuori quel diabolico perizoma bianco, da strappare a morsi prima di tuffarmi completamente dentro di lei.

La cena proseguì in maniera molto divertente, i ragazzi erano euforici per il troppo vino, effettivamente anche io mi sentivo allegro… “ Allora Luna, possiamo diventare amici? ”

< Si certo!! Amico “diletto”! Ahahhahh >

Una vera “ rizza-cazzi ”… L’avrei accompagnata a casa e me la sarei scopata di brutto. Sorrisi al pensiero del dopocena inaspettato e continuai a godermi al serata con il resto del gruppo.

Si fece l’ora di chiusura e decidemmo tutti di proseguire la serata in discoteca, io invece volevo solo rimanere solo con lei. La vidi che stava prendendo la bicicletta: ora o mai più!

< Luna, te ne vai a casa? >

< Beh direi di si, sono quasi le 2 del mattino… Spero tu venga ancora a trovarmi qui in trattoria! >

“ Certo che verrò! Dici che ti posso accompagnare a casa? ”, azzardai sicuro di un suo si…

< Forse sarebbe meglio se ti riaccompagnassi io stasera! Grazie davvero, ma sono in bici e se la lascio qui stanotte, domani non la ritroverò più… >

Cazzo! Se la stava tirando! Mi stava dando il due di picche, roba da non credere…

< Quindi? Ci sentiamo? >

“ Certo!! Dai fammi andare ”, e così dicendo scivolò via spedita sulla sua bicicletta…

No, non esiste! La dovevo rintracciare! Entrai di corsa al ristorante e per fortuna Luigi era ancora li.

< Ciao Andrea vieni pure, hai dimenticato qualcosa? >

< Hei no, non ho dimenticato nulla solo…. bel tipetto quella Luna! >

< Eh si!! La conosco bene ormai, cameriera affidabile e ottima amica… >

< Senti mi piacerebbe conoscerla meglio, mi potresti dare il suo numero per favore? >

< Ahhhhh no!! Se non te lo ha dato lei, io non posso mi spiace… >

< Allora ti chiedo un ultima cortesia, le puoi lasciare il mio quando la vedi? >

< Si certo, come no! >

Scarabocchiai in fretta il numero e affianco il mio nome sul blocchetto delle comande. Ora avrebbe deciso lei…

Le avrei dato tempo tre giorni, ma ero sicuro che mi avrebbe chiamato prima…

“ Ciao Luigi e grazie per tutto, abbiamo passato come sempre una bella serata.. .”, presi la moto e raggiunsi di fretta i miei amici.

Strana creatura Luna: prima provoca e poi scappa, la cosa era molto intrigante… Sentii il mio sesso indurirsi sempre di più, l’avrei fatta mia in mille modi!

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