Capitolo 4 – Scambio Perverso

 Scambio PerversoCapitolo 4 – Scambio Perverso

Mi svegliai ancora frastornata dalla serata al ristorante.. Serata intensa non c’è che dire, ma ero comunque svuotata e giù di morale, dopotutto mi ero divertita da pazzi anche se ora ero imbarazzata con Francesco e Luigi, i miei futuri datori di lavoro.

Ci eravamo conosciuti la sera stessa ed ero finita con il membro in bocca di uno, mentre l’altro voglioso si toccava guardandoci di nascosto. Poi c’era Luca, il ragazzo che da poco stavo frequentando, mi sentivo in colpa nei suoi confronti, il fatto che ci stavamo conoscendo non era di sicuro una scusante per quello che avevo combinato la sera prima.

Decisi così di telefonare a Francesco per poter chiarire la situazione, visto che di li a breve avrei iniziato a lavorare da lui.

Avessi ascoltato i consigli di Valentina… Pazienza, quel che è fatto è fatto! L’ importante era chiarire il prima possibile.

Presi il cellulare e scrissi l’ sms:

” Ho bisogno di vederti… per parlare! “

Inviai il messaggio senza aspettare una risposta. Accesi lo stereo a tutto volume, il cd dei Subsonica era quello che ci voleva in questi momenti… e mi gettai sotto la doccia.

Che situazione, pensai, mentre l’acqua avvolgeva me ed i miei pensieri: era solo per piacere, sono cotta di Luca, non mi può interessare Francesco e neanche Luigi!

Eppure, continuavo a pensare ai baci, alle carezze, al suo membro duro e allo sguardo lussurioso.

Mal volentieri uscii dal bagno con l’ asciugamano addosso ed i capelli fradici che gocciolavano lungo la schiena.

“ Tutti i Miei Sbagli ” stava terminando, quando all’improvviso sentii squillare il telefonino.

Sul display lampeggiava con insistenza il numero del ristorante… il cuore accelerò.

< Si, pronto? >

< Hei… ho letto il tuo messaggio, tra 10 minuti sono sotto casa tua… aprimi! >

Mi sentii morire… alla rifusa presi un paio di leggins colorati e una maglietta a caso, mi tamponai i capelli e mi apprestai a mettere una parvenza d’ordine nella camera disordinata.

Il campanello suonò! Cavolo è già qui pensai…

< Permesso! Lu, ci sei? >

Francesco era lì, all’ingresso, con quello sguardo furbo che mi penetrava l’anima.

I jeans scoloriti e una magliettina bianca gli conferivano un aspetto dannatamente sexy. I capelli corvini e ricci erano pettinati in avanti e quel sorriso bellissimo e contagioso, mi metteva una leggera agitazione.

< Si eccomi, vieni, andiamo in camera mia almeno stiamo tranquilli… >

Lentamente lo condussi in camera, sapendo che mi stava osservando di sottecchi… nella fretta mi ero dimenticata di mettermi l’ intimo e i leggings certo non aiutavano a nascondere le forme anzi… mi sentii avvampare le guance ma feci finta di nulla.

Pazzesco come quell’uomo mi mettesse soggezione e ansia, ansia che piano piano si trasformava in voglia…

Era pura attrazione, era chimica… era Sesso.

Chiusi piano la porta di legno alle mie spalle, mentre curioso lui si guardava attorno.

” Carino qui, è molto che ci stai? “, disse…

< Non molto, qualche mese… >

” Ha l’essenza di te… “, disse avvicinandosi pericolosamente.

< Francesco, noi due dobbiamo parlare di quello che è successo… >

< Noi? Tu mi devi parlare… io non ho niente da dire se non che mi è piaciuto moltissimo. Tu mi piaci moltissimo! >

Ecco… ora ero davvero nei guai!

Mi guardava divertito osservando il mio imbarazzo crescere a dismisura… mi accarezzò la guancia dicendo:

” Dolce Luna, non possiamo divertirci e basta? “

Feci per controbattere, ma lui mi zittì con un bacio casto a fior di labbra.

< Il tuo corpo parla per te, non puoi farci niente, è solo sesso, solo puro piacere… >

Deglutii a fatica, avevo caldo e il fiato prese a farsi corto mentre il cuore mi sfondava il petto.

” Solo sesso ” ripetei, quasi fino a convincere me stessa mordendomi il labbro ma, senza farmi finire la frase, riprese a baciarmi dolcemente, quasi a tranquillizzarmi, per poi arrivare fino all’orecchio mordicchiandomi e succhiandomi il lobo.

” Lo so che lo vuoi, ho visto il tuo sguardo e conosco il corpo femminile ” , disse prendendomi la mano e infilandola nei miei leggins…

” Dimmi come è, fradicia vero? “, aggiunse…

” Si “, sussurrai…

Mi prese e mi portò sul letto. Senza mai staccarmi gli occhi di dosso iniziò lentamente a spogliarmi. Un sorriso divertito gli dipinse il viso quando vide, togliendomi i leggins, che ero senza intimo… Mi allargò le gambe e iniziò a risalirle piano piano leccandomi le cosce e poi soffiandoci sopra. Fremevo, il suo tocco leggero mi inebriava i sensi e volevo a tutti i costi che affondasse la sua bocca nella mia fichetta gonfia e liscia.

Allungai le braccia e quando le mie mani trovarono i suoi capelli, mi aggrappai con forza ansimando. Era una tortura, sentivo l’orgasmo salire sempre di più… se me l’avesse toccata, sarei esplosa di piacere.

< Non ancora Luna… siamo solo all’inizio… >

Strinsi i denti cercando di pensare a qualcos’altro, mai suoi tocchi sensuali mi stavano annebbiando la mente. Aprii gli occhi e vidi che si stava spogliando, tirò via la cintura , poi sbottonandosi i jeans tirò fuori dalla patta il suo cazzo.

Era grande, durissimo, gonfio e mentre continuava a guardarmi, se lo stava accarezzando .

” Scopami “, gli dissi.

Il suo sorriso malizioso mi fece capire che aveva tutta l’intenzione di farlo, prese il preservativo dalla tasca dei pantaloni, lo sfilò dalla confezione e se lo mise velocemente.

Mi sentii avvampare, avevo una voglia matta di succhiarglielo e il fatto che si fosse messo il preservativo mi faceva sentire veramente una gran puttana.

Mi alzai dal letto e camminando a carponi andai dritto verso di lui.

Ero all’altezza della sua asta tesa e dura, chiusi gli occhi e leccandomi le labbra aprii la bocca quasi a pregarlo di darmelo un po’.

In un attimo mi riempì la bocca bruscamente, lo sentivo tutto dentro, caldo e pulsante e il sapore della gomma mi stava facendo bagnare terribilmente.

Con prepotenza iniziò a muoversi sempre con più foga, tenendomi ben salda la testa tra le sue mani. Ero bloccata e lui si stava scopando la mia bocca. I miei mugolii erano smorzati dai suoi affondi decisi e rudi, la saliva iniziava a scendere sul mento e i miei occhi si stavano riempiendo di lacrime.

Adoravo essere presa così: posseduta, senza possibilità di scelta.

Allentando la presa si scostò e mi mise sul letto: ” Brava cagnetta, ti sei meritata un bel premio! “

Incollando la sua bocca alla mia, affondò il suo membro dentro di me.

Era piacere allo stato puro.

Mi scopò forte, fortissimo, in maniera quasi animalesca, arrabbiata, fino a non farmi respirare.

Il suo cazzo era duro come l’acciaio, sentivo le sue palle gonfie sbattermi addosso in maniera ritmica: sempre più velocemente, sempre più devastante!

Le sue mani grandi mi stringevano i seni eccitati e sensibili, tirandomi e pizzicandomi i capezzoli turgidi.

Era un a sensazione fortissima, non avevo tregua, mi aggrappai a lui graffiandogli la schiena ansimando, i nostri corpi erano una cosa sola, lussuriosi, bramavano il piacere.

Sentivo la mia fighetta tendersi, vibrare mentre l’orgasmo saliva velocemente.

” Cazzo! Francesco sto venendo… “, dissi muovendo il bacino più velocemente mentre il piacere mi stava inebriando, esplodendo forte e intenso più che mai dentro di me.

< Vieni piccola troia, vieni… >

Urlai di piacere tremando, il mio sesso ancora bagnando continuava a pulsare.

Francesco si tolse il preservativo e imprecando venne.

Grossi fiotti caldi mi invasero il viso, i seni e la pancia, mentre lui soddisfatto mi porse il membro ancora gocciolante: ” E ora puliscilo bene, come sai fare tu! “

La mia bocca si aprì per accoglierlo, lo leccavo con bramosia degustando felice ogni singola dolce calda goccia, mentre mi accarezzava amorevolmente la testa.

Mi guardò per un istante e scoppiò a ridere: ” Quindi, dolce Luna, dovremmo smettere di divertirci? “

< Non lo so… no! ma sarà il nostro piccolo segreto ok? Promettimelo! >

” Ok “, rispose.

Mi stampò un rapido bacio sulla fronte e così come era arrivato se ne andò.

Mi rannicchiai sul letto ancora emozionata e sazia di piacere, quando il cellulare mi avvisò l’arrivo di un messaggio.

Mi sorpresi di vedere sul display il nome di Luigi, ma rimasi veramente scioccata quando lessi:

” La sega vedendoti godere al ristorante è stata bellissima, ma scoparti poco fa, è stata la perfezione. Luigi… “

 

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